giovedì 14 aprile 2011

Senato Accademico del 12-04-2011


Il Senato si è svolto martedì 12 aprile dalle 15.00 alle 17.00; abbiamo approvato il verbale della seduta precedente e dato inizio ai lavori. Il Rettore ci ha informato di come il Ministero stia procedendo nell’emanare i decreti attuativi della Riforma; il tutto comunque deve passare attraverso gli organi di controllo, come il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti. L'ANVUR è convocato per il 20 aprile.

All'ordine del giorno del Senato c'era la votazione sui corsi di laurea a numero chiuso. Scienze motorie aumenta i posti, a SPO Comunicazione e società e Comunicazione e impresa mantengono i posti dell'anno scorso, Medicina mantiene i numeri dell'anno scorso, e in molti corsi di laurea i numeri chiusi sono tendenzialmente superiori alla effettiva domanda che si ha avuto nel precedente anno accademico, per cui tali numeri chiusi sono, di fatto, delle indicazioni prudenziali. Quest'anno verrà inserito il numero chiuso anche a Scienze biologiche, dove si è registrato un numero altissimo di matricole che fanno solo un anno e poi si ritirano (per ritentare un test d'ingresso da un'altra parte): un abbandono fortissimo da cui discende la necessità di fissare a 400 matricole il tetto massimo di nuovi iscritti, considerati anche i posti ridotti nei laboratori. Poiché questa decisione potrebbe provocare che il travaso a Scienze biologiche si sposti in corsi affini,  si metterà il numero chiuso anche negli altri corsi ma con un numero di posti pari a quelli delle richieste di quest'anno. Approvato all'unanimità. Ho votato, come gli altri eletti di SU, a favore pur essendo personalmente contrario a corsi a numero chiuso, perché mi sembra che l'università abbia gestito il problema con buon senso. Credo che la soluzione non possa essere trovata all'interno di un Ateneo ma a livello nazionale, e che il vuoto normativo di fatto obblighi le università a scelte di questo tipo. In ogni caso, un voto contrario non avrebbe cambiato la situazione e se anche tutto il Senato avesse respinto il numero chiuso, avremmo creato probabilmente un problema più che dato un segnale.

Si è discusso poi dell'afferenza ai dipartimenti, ossia del problema dello spostamento di professori che anticipano l'accorpamento di dipartimenti, cioè che i Direttori di dipartimento in alcuni casi svolgono una sorta di reclutamento anticipato. E' stato sollecitato un provvedimento, analogo a quello adottato in Bicocca, dove sono stati bloccati tutti i trasferimenti. Un’altra proposta proponeva di fare una moratoria, annunciare le regole in modo chiaro e riconoscibile. In particolare, la cosa è stata segnalata da Scienze politiche e Medicina. E' stato obiettato, nella discussione, che comunque è un fenomeno individuale in linea con lo spirito della riforma, marginale, di scelte individuali che non si possono impedire. Bisognerebbe bloccare la revisione del regolamento e riaprire la discussione. Il Rettore non si è detto disposto a bloccare le afferenze, è un diritto individuale di passaggio.

Poi il Senato è passato all'Approvazione del regolamento per il reclutamento dei ricercatori a tempo indeterminato. Ampio è stato il dibattito sulla possibilità o meno di mettere un limite temporale sul tempo trascorso dal dottorato, per favorire l'assunzione di ricercatori più giovani: si metteva come condizione che dal dottorato non fossero trascorsi più di un tot d'anni. E' stato segnalato che tale norma sarebbe stata in conflitto con sentenze UE e simili. Se è comprensibile adottare  norme che promuovano il ringiovanimento del corpo docente, ha destato forte perplessità una tale norma che poteva pure finire per ostacolare un rientro di cervelli che lavorano all'estero e si è dottorato da più tempo; l'Università è una realtà pubblica, e il dottorato è un titolo pubblico che vale per tutta la vita, per cui conferisce il diritto di partecipare a tutti i concorsi, che non sono un incarico di un privato imprenditore. Mettere un limite costituirebbe potenzialmente una forma di discriminazione sull'età. Il voto non è stato unanime, ma è stata cassata a maggioranza la limitazione degli anni grazie anche al nostro voto.

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