lunedì 4 aprile 2011

CDA

La discussione si è incentrata sull'argomento "scrittura dello Statuto" in seguito all'acceso dibattito scaturito dalla freschissima bocciatura del Senato Accademico della proposta del Rettore di incominciare da subito ad applicare alcune norme statutarie appena formulate, con particolare riferimento a quelle riguardanti la riorganizzazione delle strutture dipartimentali.
La strategia in corso è di passare mano a mano che vengono prodotte le varie componenti del nuovo Statuto al vaglio del Senato e del Consiglio in modo tale da facilitarne l'approvazione finale.
Però qualcosa dev'essersi inceppato in questo sistema che non considera affatto la partecipazione degli organi di governo dell'Ateneo al processo decisionale che si vuole svelto e privo di critiche.
Con la solita nonchalance il Rettore ha riproposto il testo presentato al Senato Accademico con qualche emendamento, e dopo aver ascoltato le varie lamentele lo ha messo ai voti. Astenuti io, Simonetta (ricercatore) e Russo, non partecipante Federico, contrari i tre rappresentanti del personale e favorevoli gli altri; per cui come sempre il CDA ha concesso bovinamente il suo assenso.
Riporto il mio intervento:
"Rispetto al tema in discussione auspico una collaborazione tra gli organi accademici che passi dall'informazione delle componenti universitarie attraverso ad esempio una comunicazione in cui spiegare in dettaglio le azioni di riorganizzazione dipartimentale da intraprendere nel prossimo futuro.
Nei confronti degli articoli del titolo IV che ci sono sottoposti esprimo il mio apprezzamento in relazione alla presenza dei rappresentanti degli studenti negli organi dipartimentali e sottolineo la necessità di esplicitare questa presenza ove implicita."
Con l'ultimo periodo mi riferisco alla poca chiarezza con cui nel nuovo Statuto si sottintende l'esistenza di un ruolo degli studenti all'interno della Consulta dipartimetale, organo decisivo per quanto riguarda i temi amministrativi e gestionali nell'ambito del nuovo ordinamento dovuto alla Riforma.

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